Settembre, nuovi incontri
La montagna ha registrato quest’anno un inaspettato successo di pubblico. Tanto che, in molte località, prati e boschi sono stati teatro non solo di interessanti manifestazioni, ma anche di allestimenti da luna park che hanno snaturato gli ambienti che li ospitavano. Settembre, allora, con molte meno presenze nelle vallate e sui monti, può essere l’occasione per incontri reali ed emozionanti con la natura, la sua fauna e la sua flora. Incontri, se si vuole, in una delle tante escursioni che Milano in Vetta propone nella sua sezione Fotoitinerari.
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Antonia, sui monti come un irto fiore
(…)
Anima, sii come la montagna:
che quando tutta la valle
è un grande lago di viola
e i tocchi delle campane vi affiorano
come bianche ninfee di suono,
lei sola, in alto, si tende
ad un muto colloquio col sole.
(…)
Da “Esempi” Antonia Pozzi, Pasturo 10 aprile 1931
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La montagna 700 anni fa
Nella Commedia di Dante si vive il passaggio dagli abissi del peccato al dilettoso monte che ascende al vertice della virtù. La montagna, ora come allegoria, ora come difficoltà del passo, ora come metafora, è diverse volte presente nel testo. Riferimenti alla montagna e all’ascensione li ritroviamo in vari versi del poema, a partire dalla prima cantica:
Così prendemmo via giù per lo scarco
di quelle pietre, che spesso moviensi
sotto i miei piedi per lo novo carco.
Inferno, XII, 28-30
Così, levando me sú ver’ la cima
d’un ronchione, avvisava un’altra scheggia
dicendo: “Sovra quella poi t’aggrappa;
ma tenta pria s’è tal ch’ella ti reggia”.
Inferno, XXIV, 27-30
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