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Milano in vetta

Con Petrarca sul Monte Ventoso

"Partimmo da casa il giorno stabilito e a sera eravamo giunti a Malaucena, alle falde del monte, verso settentrione. Qui ci fermammo un giorno e oggi finalmente, con un servo ciascuno, abbiamo cominciato la salita, e molto a stento. La mole del monte infatti, sassosa qual è, è quanto mai scoscesa e quasi inaccessibile; ma ben disse il poeta che “l’ostinata fatica vince ogni cosa”. La lunghezza del giorno, l’aria mite, l’entusiasmo, il vigore e l’agilità del corpo e tutto il resto ci favorivano nella salita; ci ostacolava soltanto la natura del luogo. In una valletta del monte incontrammo un vecchio pastore che tentò in mille modi di dissuaderci a salire, raccontandoci che anche lui, cinquant’anni prima, preso dal nostro stesso entusiasmo giovanile, era salito fino sulla vetta ma che non ne aveva riportato che delusione e fatica, il corpo e le vesti lacerati dai sassi e dai pruni, e che non aveva mai sentito dire che altri, prima o dopo di lui, avessero ripetuto il tentativo.

Francesco Petrarca – L’ascesa al Monte Ventoso

(da “Racconti di montagna” Einaudi)

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Elsa Stella ci rimaneva male quando sentiva i milanesi chiamare Montagnetta quel rilievo che il marito, l’architetto Piero Bottoni, le aveva dedicato chiamandolo Monte Stella.

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