Loro sanno valutarci
Gli animali ci guardano. Quasi sempre si accorgono della presenza umana prima che si riesca a vederli. L’insegnamento che loro si trasmettono di generazione in generazione è di diffidare dell’uomo, di tenersene alla larga. E’ un tipo di rapporto con il mondo naturale che l’uomo stesso ha determinato. Qualcosa però sta cambiando:
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Cammineremo un poco insieme
“..Cammineremo un poco insieme, anche sulle montagne di fuori, mio caro. Io credo che il desiderio delle Alpi sia anche un’esigenza di equilibrio; un bisogno di trovarci a parità fra l’altezza interna e l’altitudine esterna; questo riconoscimento ci dà gioia, e ci rimane nel ricordo come un segno, di cosa raggiunta; non ti pare?”
Da una lettera di Clemente Rebora (1885-1957) al fratello Piero.
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Vita nuova nei piccoli borghi alpini
E’ da tempo in atto un progressivo spopolamento dei piccoli borghi alpini, con invecchiamento della popolazione attiva, abbandono dei terreni coltivati e incremento delle fasce boschive, senza lo sviluppo delle filiere agrosilvopastorali. Il rischio per i borghi alpini è la progressiva riduzione dei servizi essenziali (trasporti, sanità, istruzione, servizi generali) oltre al decadimento delle costruzioni adibite ad abitazione e ad attività commerciali e produttive. Ne conseguono la perdita di rilevanza economica delle stesse aree, lo sfruttamento non controllato del territorio e un progressivo dissesto idrogeologico. (continua a leggere)
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